1| Parlare di LIBERAZIONE oggi è anacronistico e demagogico.
2| La memoria storica è fondamento dell’identità di un Paese e noi di GOL crediamo fermamente che essa vada difesa; tuttavia, la profonda crisi, economica e sociale, che attanaglia oggi l’Italia non sarà certo risolta da cortei retorici e cori nostalgici.
3| Fondamentale, invece, adoperarsi concretamente per liberare le nostre genti e i nostri territori dalla profonda crisi che stanno vivendo.
4| Non è giusto che, ogni anno, per due giorni, il Paese si fermi e come retroceda nel tempo. Tornano gli slogan e gli stendardi anti fascisti per commemorare i caduti della Seconda guerra mondiale, nella bieca convinzione per cui, chi milita a sinistra ha l’esclusiva sulla storia e sul sangue versato. Tornano le rivendicazioni e i cortei di quei sindacati che, nelle fabbriche e sui posti di lavoro, non riescono più a rispondere alle esigenze e ai problemi veri dei lavoratori.
5| Nonostante l’anacronismo, gli scontri e le polemiche legate al 25 aprile, così come al primo maggio, vanno in scena puntuali ogni anno. Sarebbe oramai meglio tralasciare queste commemorazioni. La guerra è finita, ognuno serbi nella memoria i propri morti e si finisca di condizionare le giovani generazioni, ricordando un mondo che non gli appartiene più. Un mondo totalmente avverso alla loro libertà di lavorare, di condurre una vita dignitosa e di sviluppare un autonomo pensiero.
6| Lasciamo quindi i fatti e la cronaca di quanto è accaduto in quei tristi anni, dove non ci sono stati né vincitori né vinti, ma solo morte, miserie, fanatismi, eccidi di terribile violenza. Lasciamo tutto questo ai libri di storia e alla libera interpretazione di ognuno.