IL NOSTRO MEGAFONO – ATTO XII
SEMPLIFICAZIONE BUROCRATICA E PRESSIONE FISCALE
1/ Conosciamo sulla nostra pelle la problematica. Il concentramento deve essere funzionale all’eliminazione del superfluo, non alla costituzione di un ufficio unico lento e macchinoso.
2/ L’eliminazione dei tempi morti è una assoluta priorità per chi fa impresa, dunque lo deve essere anche per chi fornisce un servizio a chi lavora e produce.
3/ Inoltre, è inammissibile che l’imprenditore abbia un socio di maggioranza che si chiama fisco. La pressione fiscale italiana sul lavoro è una tra le più alte al mondo: questo ha portato ad evasioni, disinnamoramenti, a situazioni devastanti e grossi problemi per l’impresa.
4/ Tanti imprenditori non sono più stati in grado nei nostri territori di far fronte agli impegni nei confronti dei fornitori, nei confronti di un lavoro sempre più esasperato, dove la semplificazione che viene proposta nei programmi delle amministrazioni, finisce per sostanziarsi in un’ulteriore e maggiore complicazione. Questo comporta che molti imprenditori decidono di chiudere le loro aziende, perché si trovano nella condizione di non poter più lavorare.
5/ La Stato non deve fungere da peso, ma da sostegno.
6/ Dunque, sul tema specifico dell’evasione fiscale, bisogna ricordare che lo Stato e le Amministrazioni pubbliche hanno dei doveri verso i cittadini: di non fare solo la parte dei burocrati e di proporre bilanci (Statali o locali) che possano essere finanziati da un fisco sostenibile dai cittadini.