1| Il caso del Sig. Santoro è solo la punta dell’iceberg di una politica dei controlli sulle residenzialità troppo buonista da parte dell’amministrazione, che sembra dare un tacito consenso, per un proprio tornaconto elettorale. L’edilizia convenzionata va rivalutata totalmente alla luce delle realtà e dei disagi che si stanno modificando con l’inserimento di nuove frange sociali. Non possono esserci disuguaglianze tra residenzialità privata e pubblica, soprattutto in una congiuntura economica così sfavorevole.
2| Il punto focale non è la singola occupazione, piuttosto che lo scandalo sul singolo appartamento popolare, bensì è un’impostazione errata ed autoreferenziale di amministrazioni che non sanno rispondere e gestire un enorme patrimonio immobiliare pubblico. O meglio, non è gestito male: è gestito al meglio per soddisfare gli interessi privati degli amministratori.
3| Il CDA di ACER, non è un organo ininfluente: parliamo di incarichi importanti, poteri forti, gestione di migliaia di appartamenti, interessi economici, serbatoi di consensi, gestioni patrimoniali di milioni di euro. Il diritto all’abitare è un bene che non può essere sottomesso al profitto di una manciata di gestori.
4| E’ chiaro però che anche tutto il discorso relativo alla sicurezza e alla gestione degli appartamenti deve essere garantito e tutelato: la possibilità dell’abitare deve essere certa, e non viziata dalla paura di essere cacciati da un giorno all’altro o di trovarsi l’appartamento occupato dopo due giorni di assenza.
Sergio Celloni
Candidato sindaco per la lista civica GOL – Giustizia Onore Libertà