1| Riguardo al cambio di vertice della Fiera di Bologna, il problema fondamentale, oltre a quello della leadership, è stabilire con chiarezza ruoli e progetti: chi fa e che cosa.
2| La Fiera campionaria è come la città di Bologna, purtroppo ferma agli anni Settanta, un’istituzione che ha perso smalto nei confronti delle altre realtà regionali. Non è neanche ammissibile pensare, come si è detto in Regione, che si possa privilegiare Bologna a scapito degli Enti Fieristici delle altre provincie, che devono essere vetrina di una loro autonomia imprenditoriale; tutt’al più Bologna, come capoluogo, potrebbe assumersi il ruolo di cabina di regia per le manifestazioni regionali e internazionali.
3| Non è certo un restyling che può contribuire a rilanciare il nostro Ente Fieristico, affetto da una forte crisi di identità territoriale e di presenza di imprese locali, che non trovano un adeguato riscontro, considerati anche i costi elevati delle manifestazioni.
4| La Fiera di Bologna deve tornare a rappresentare una vetrina importante per l’imprenditoria e per rilanciare il nostro territorio e la nostra identità enogastronomica, motoristica e culturale.
5| Un cambiamento concreto si può ottenere partendo da un reale e maggiore coinvolgimento delle associazioni di categoria, sempre attente al problema dell’impresa che oggi si trova penalizzata da una forte recessione e da amministratori non attenti al ruolo fondamentale dell’impresa.
Sergio Celloni
Candidato sindaco per la lista civica GOL – Giustizia Onore Libertà