GOL PER UNA NUOVA “LIBERALDEMOCRAZIA”

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1| Il Movimento G.O.L. nasce da una nuova idea di LIBERISMO, che trova nei valori inalienabili di GIUSTIZIA, ONORE e LIBERTÀ la sua azione di condivisione e che vuole una crescita di CITTADINI LIBERI, per il rilancio delle imprese, dell’ artigianato, del commercio, delle professioni del nostro territorio e della nostra città.

2| G.O.L Giustizia Onore Libertà, la lista civica per ritrovare una VERA DEMOCRAZIA libera da qualsiasi forma di condizionamento, che si vuole anteporre a qualsiasi strapotere economico politico esistente in questa CITTÀ, a Bologna, in questa REGIONE e nel NOSTRO PAESE e che penalizza il lavoro, i diritti di LIBERTÀ e i diritti naturali di crescita dei cittadini nell’ambito economico e sociale.

3| Vogliamo CITTADINI LIBERI con una propria indipendenza di pensiero politico.

4| Noi di G.O.L. siamo fuori dai partiti, per scelta, per una nuova “liberaldemocrazia” che non sia basata esclusivamente sulle scelte delle maggioranze ma soprattutto sul rispetto delle minoranze.

Una politica dei valori contro il degrado urbano

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1| Degrado urbano, bottiglie abbandonate e cocci di vetro che deturpano le vie del centro, bivacchi e disturbo della quiete pubblica: questi ormai i temi all’ordine del giorno nel centro storico e in particolare nella zona universitaria, cui GOL – GIUSTIZIA ONORE LIBERTÀ guarda con grande preoccupazione.

2| È una situazione ormai invivibile per una zona di Bologna, che dovrebbe essere invece fulcro di vitalità cittadina, tanto per la carica di freschezza e novità che portano i giovani, quanto per il ruolo storico-artistico del centro, fiore all’occhiello della nostra città.

3| Purtroppo, le soluzioni proposte dal Comune per far fronte a questi problemi si sono rivelate quanto più inadeguate; le sanzioni pecuniarie previste sono troppo elevate: si parla di multe che possono arrivare fino a 500 € per la vendita e il consumo di bevande in vetro e addirittura fino a 1500 € per chi “insozza le vie pubbliche”. Dal momento che spesso coloro che si rendono responsabili di tali reati sono indigenti e senzatetto, non sorprende che dei 5000 verbali redatti dalla polizia urbana in 5 anni, solo 500 siano stati saldati.

4| Soprattutto, però, è la multa in sé a risultare debole e inefficace, uno strumento sanzionatorio che non può avere una reale incidenza su una situazione ormai profondamente radicata e che è diventata anche una questione di cultura e di comportamento civile. Se si vuole porre fine al degrado, occorre, in primo luogo, muoversi su un piano comunicativo, trasmettendo quei valori di convivenza civile e di rispetto reciproco, su cui si deve fondare una buona amministrazione cittadina.

5| Bologna è, a tutti gli effetti, una capitale della cultura, non solo per il suo straordinario patrimonio artistico, ma anche per la viva presenza di un’Università ultracentenaria. Perciò, noi di GOL – GIUSTIZIA ONORE LIBERTÀ riteniamo fondamentale partire da questo punto di forza e agire, poi, sul piano istituzionale, con ordinanze mirate e un fecondo dialogo con commercianti ed esercenti della zona, nella convinzione che solo un fronte comune e una forte consapevolezza civica siano la risposta decisa di cui Bologna ha bisogno.

GOL: PER UNA POLITICA DEL FARE

Per una politica del fare

Le forze che governano la città di Bologna, la Regione e la maggior parte degli Enti locali dell’Emilia Romagna, FINGONO attenzione al mondo dell’impresa e privilegiano i propri interessi politici, delle loro cooperative, delle grosse distribuzioni, di banche e assicurazioni e delle associazioni, Enti e Fondazioni. Il risultato è che si continua a svilire il ruolo fondamentale di coloro che, come liberi imprenditori, con sacrificio e costante impegno, hanno dato vita a migliaia di piccole e medie aziende, creando occupazione e benessere per l’intera comunità. Per questo GOL – GIUSTIZIA ONORE LIBERTÀ propone una NUOVA POLITICA DEL FARE, condotta da cittadini, uomini, donne e giovani che si impegnano in prima persona, mossa da una forte passione politica, per il benessere della propria città.
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BOLOGNA CAPITALE DELLA CULTURA NON SOLO UNA CITTÀ DI PASSAGGIO

bolognacapitale della cultura

1| Come ammise Alberto Ronchi alcuni mesi fa, da assessore alla Cultura del Comune, «Bologna non ha mai coltivato il turismo culturale, né promosso il suo patrimonio. L’attenzione è ancora sulle fiere, l’industria, l’evento. Abbiamo dato per scontato che questa sia una città di passaggio».

2| È quindi naturale che Bologna non sia percepita come una città d’arte nonostante i più di 50 musei (di cui molti di portata internazionale), le decine di chiese ricchissime di opere d’arte, i palazzi affrescati, i monumenti e il centro storico tutto, con i suoi 40 chilometri di portici, candidato a sito Unesco. Eppure l’immagine della città è sfocata e priva d’identità.

3| In una città come Bologna, non considerare la cultura come una risorsa turistica  (e quindi un’entrata economica), significa buttare all’aria un’enorme opportunità di entrate, visibilità e benessere: è un tagliarsi le ali. La riqualificazione del centro storico passa anche per questo, dato che il turismo porta fermento e vantaggi economici, dalle maggiori entrate per i commercianti fino alla rivalutazione degli immobili dei residenti.

4| Naturalmente, bisogna fare i conti con la realtà, ma i punti in cui operare ci sono. Seguendo le parole di Fabio Roversi Monaco, Presidente di Genus Bononiae: «Subiamo la concorrenza insuperabile di Venezia, Firenze, Roma. Lo sforzo fatto finora dalla città non è sufficiente perché almeno una parte del flusso turistico si fermi qui. Il nostro è però un turismo colto, di qualità e sta crescendo. Credo che Bologna abbia ripreso un suo ruolo: l’Università, l’apparato museale, un insieme di centri di ricerca».

5| Se da un lato sono presenti altri poli d’interesse, dall’altro l’impegno nel promuovere dovrebbe essere maggiore, non solo per un astratto bisogno di cultura, ma soprattutto per una concreta opportunità economica.

6| Inoltre, esistono moltissimi aspetti minori, ma non per questo superflui, che il maggior investimento sul turismo culturale porterebbe con sé: interesse dall’estero, rivalutazione dell’Università e degli Istituti ad essa connessi, maggiori posti di lavoro specializzati e non, maggiore investimento dal parte del Ministero, solo per nominarne alcuni.

7| Dunque, il discorso non è un autoreferenziale elogio della cultura (come qualcuno ci ha abituato a sentire), ma una proposta concreta e tangibile per migliorare la qualità della vita di noi Cittadini e di questa nostra meravigliosa Città.

PIAZZA VERDI DEVE TORNARE AL SUO SPLENDORE

piazza verdi deve tornare al suo splendore

1| Non esiste cittadino di Bologna che non conosca piazza Verdi. Non esiste passante che non rimanga affascinato dalla vista dell’Oratorio di Santa Cecilia, ispirato dalla musica del Teatro Comunale, o incuriosito dalla vitalità dei migliaia di studenti e lavoratori che parlano, studiano, producono.

2| Purtroppo però, non esiste cittadino che non conosca il degrado di questo meraviglioso punto d’incontro: piazza Verdi è da anni centro di spaccio, vendita abusiva d’alcolici e risse, spesso anche molto violente. Con i lavori di restauro  terminati cinque anni fa, si pensava di eliminare il problema.

3| E’ giunto il momento di dire che piuttosto, il problema si è aggravato. Ed è inutile fare giri di parole: il degrado è la diretta conseguenza di una piazza abbandonata a sé stessa, da un lato senza la sicurezza delle Forze dell’Ordine, dall’altro senza la possibilità da parte dei locali di poterla riqualificare con eventi e concerti. Avere delle volanti della Polizia inattive in disparte non serve, se non sono operative. Come è solo dannoso frenare le attività commerciali, limitando la produttività ed il benessere dei cittadini.

4| E’ giunto il momento di una proposta forte e concreta per superare questa situazione che non può proseguire.

A)Debellare lo spaccio di stupefacenti è la priorità. Combattere concretamente questa piaga con interventi mirati nei momenti di criticità, e soprattutto prevenendo i momenti di tensione con il controllo attivo delle Forze dell’Ordine.

B)L’Ordinanza nel centro storico è sbagliata, a maggior ragione in Piazza Verdi. Da un punto di vista Economico, ridurre gli orari di un’attività commerciale dall’oggi al domani in maniera così radicale, limitando la libertà d’impresa, è folle. Da un punto di vista Sociale, chiudere prima i locali non diminuisce il degrado, semmai il contrario: aumenta la vendita abusiva, lo sporco, gli schiamazzi. In sintesi: non ci sono buoni motivi per mantenere questa ordinanza.

C)Restituire la Piazza a tutta la cittadinanza. La zona universitaria è una risorsa non solo economica, ma anche culturale: è giunto il momento che Bologna guardi ad essa come tale, preservandone le potenzialità e le risorse. Piazza Verdi è un crocevia di migliaia di persone e mondi diversi, ma per i residenti è spesso sinonimo di disagio. E’ dunque giusto che si riscopra centro di interesse anche per i Bolognesi, permettendo alle attività commerciali di utilizzare gli spazi per eventi pubblici, sociali e culturali.

5| Sono proposte a costo nullo per il Comune, che aumentano la sicurezza, aiutano le attività e restituiscono decoro a uno splendido centro d’incontro, che non merita di essere abbandonato in questo stato.

GOL sul 25 aprile

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1| Parlare di LIBERAZIONE oggi è anacronistico e demagogico.

2| La memoria storica è fondamento dell’identità di un Paese e noi di GOL crediamo fermamente che essa vada difesa; tuttavia, la profonda crisi, economica e sociale, che attanaglia oggi l’Italia non sarà certo risolta da cortei retorici e cori nostalgici.

3| Fondamentale, invece, adoperarsi concretamente per liberare le nostre genti e i nostri  territori dalla  profonda crisi che stanno vivendo.

4| Non è giusto che, ogni  anno, per due giorni, il Paese si fermi e come retroceda nel tempo. Tornano gli slogan e gli stendardi anti fascisti per commemorare i caduti della Seconda guerra mondiale, nella bieca convinzione per cui, chi milita a sinistra ha l’esclusiva sulla storia e sul sangue versato. Tornano le rivendicazioni e i cortei di quei sindacati che, nelle fabbriche e sui posti di lavoro, non riescono più a rispondere alle esigenze e ai problemi veri dei lavoratori.

5| Nonostante l’anacronismo, gli scontri e le polemiche legate al 25 aprile, così come al primo maggio, vanno in scena puntuali ogni anno. Sarebbe oramai meglio tralasciare  queste  commemorazioni. La guerra è finita, ognuno serbi nella memoria i propri morti e si  finisca di condizionare le giovani generazioni, ricordando un mondo che non gli appartiene più. Un mondo totalmente avverso alla loro libertà di lavorare, di condurre una vita dignitosa e di sviluppare un autonomo pensiero.

6| Lasciamo quindi i fatti e la cronaca di quanto è accaduto in quei tristi anni, dove non ci sono stati né vincitori né vinti, ma solo morte, miserie, fanatismi, eccidi di terribile violenza. Lasciamo tutto questo ai libri di storia e alla libera interpretazione di ognuno.

GOL per una zona universitaria più sicura

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1| Raccolgo l’appello di Loreno Rossi, presidente di Confesercenti, che ha invitato i candidati alle prossime elezioni amministrative ad esprimersi sul tema della movida in zona universitaria e circa l’ordinanza voluta dal Comune che prevede la chiusura dei locali all’una di notte.

2| Come candidato sindaco per GOL – Giustizia Onore Libertà ritengo queste forme di proibizionismo anacronistiche quanto inefficaci; giusto un mese fa il Comune proponeva limitazioni delle fasce orarie per la consumazione di alcolici e multe, dai 100 ai 500, spropositate se si pensa che molto spesso chi fa uso smodato di alcool vive per strada, nell’indigenza.

3| Occorre agire molto più in profondità, facendo leva sul rispetto delle regole di convivenza civica, con ordinanze mirate e una buona campagna comunicativa.

4| La zona universitaria è una risorsa non solo economica, ma anche culturale: è giunto il momento che Bologna guardi ad essa come tale, preservandone le potenzialità e le risorse. Dovrebbe essere una zona di crescita, formativa e personale, un luogo di incontro, senz’altro di divertimento, polo fertile e animato di una tradizione ultracentenaria.

5| E soprattutto dovrebbe essere un luogo in cui gli stessi studenti si sentano sicuri di svolgere le loro attività, a partire dallo studio e dalle Biblioteche che troppo spesso riecheggiano di urla e schiamazzi e dove viene messa a rischio anche la loro stessa incolumità, come dimostrano i recenti casi di molestia sessuale alla Biblioteca di Discipline Umanistiche.

6| La sicurezza è al primo punto della nostra agenda: se proprio i giovani non possono sentirsi sicuri nella loro Università, quale futuro avrà Bologna? La risposta passa anche per GOL – Giustizia Onore Libertà, una lista civica formata da uomini e donne, cittadini che hanno a cuore la loro città.

Sergio Celloni