GOL per una zona universitaria più sicura

titolo zona universitaria

1| Raccolgo l’appello di Loreno Rossi, presidente di Confesercenti, che ha invitato i candidati alle prossime elezioni amministrative ad esprimersi sul tema della movida in zona universitaria e circa l’ordinanza voluta dal Comune che prevede la chiusura dei locali all’una di notte.

2| Come candidato sindaco per GOL – Giustizia Onore Libertà ritengo queste forme di proibizionismo anacronistiche quanto inefficaci; giusto un mese fa il Comune proponeva limitazioni delle fasce orarie per la consumazione di alcolici e multe, dai 100 ai 500, spropositate se si pensa che molto spesso chi fa uso smodato di alcool vive per strada, nell’indigenza.

3| Occorre agire molto più in profondità, facendo leva sul rispetto delle regole di convivenza civica, con ordinanze mirate e una buona campagna comunicativa.

4| La zona universitaria è una risorsa non solo economica, ma anche culturale: è giunto il momento che Bologna guardi ad essa come tale, preservandone le potenzialità e le risorse. Dovrebbe essere una zona di crescita, formativa e personale, un luogo di incontro, senz’altro di divertimento, polo fertile e animato di una tradizione ultracentenaria.

5| E soprattutto dovrebbe essere un luogo in cui gli stessi studenti si sentano sicuri di svolgere le loro attività, a partire dallo studio e dalle Biblioteche che troppo spesso riecheggiano di urla e schiamazzi e dove viene messa a rischio anche la loro stessa incolumità, come dimostrano i recenti casi di molestia sessuale alla Biblioteca di Discipline Umanistiche.

6| La sicurezza è al primo punto della nostra agenda: se proprio i giovani non possono sentirsi sicuri nella loro Università, quale futuro avrà Bologna? La risposta passa anche per GOL – Giustizia Onore Libertà, una lista civica formata da uomini e donne, cittadini che hanno a cuore la loro città.

Sergio Celloni

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I punti di GOL: libertà personale

1| Libertà di spazio (mobilità ed urbanistica), di tempo (dalla burocrazia), di lavoro (ancora dalla burocrazia). Burocrazia: imposizione ai cittadini di attività non retribuite. Una forma di schiavismoMobilità: l’idea che strade e parcheggi siano fonte di traffico è da ribaltare. Così come quella che rallentare il traffico con semafori, giri tortuosi ed altri ostacoli riduca l’inquinamento.

2| Punti programmatici:

  • Burocrazia: Inserire in Statuto Comunale che quando un ente pubblico (comunale) impone ad un cittadino un’attività per cui lui non riceve alcun beneficio diretto, dovrebbe risarcirlo per il tempo perduto. Per una seconda volta nella storia, la città del Liber Paradisum libererebbe i suoi cittadini dalla schiavitù.
  • Mobilità: il traffico si riduce con mezzi urbanistici. Col principio che “non si possono sovrapporre funzioni urbane non distribuibili”. In poche parole: l’amministrazione pubblica non può più stare in centro storico. Tribunali, prefettura e questura, catasto, sedi di ASL e di tutti gli altri apparati vanno collocati altrove. In un quartiere amministrativo raggiungibile (e parcheggiabile) con ogni mezzo: treno, auto, autobus, metro (magari) e bici. Ovvero: di fianco al nuovo Comune (Bolognina). Per restituire il centro storico alle sue funzioni naturali: turistico-culturali, commerciali al dettaglio, residenziali.
  • Ostacoli professionali ed urbanistici: la qualità della vita, la proprietà e la libertà professionale sono intralciati, oltre che dalla burocrazia, anche da oneri e procedure urbanistiche assurde e contrarie allo spirito urbanistico. Gli oneri per il cambio d’uso vanno semplicemente aboliti. Ogni necessità di licenza che non riguardi necessari (per davvero!) requisiti sanitari va (con adeguata tempistica) rimossa. L’unico vero vincolo che può limitare la libertà di costruire deve essere quello descritto dalle linee guida europee: il vantaggio (dimostrato, o altrimenti chiesto) dei cittadini che abitano quella proprietà e quel territorio. E va istituito il verde privato ad accesso pubblico.

Urbanistica e mobilità per il commercio e lo sviluppo

1| Il centro storico, di estensione, bellezza, ricchezza e varietà eccezionali, sede di una università millenaria, capitale musicale italiana e sede del un conservatorio che diplomò Mozart,va liberato e restituito al turismo, agli eventi culturali e musicali, al commercio al dettaglio ed alla residenza. Perciò proponiamo:

  • Trasferimento delle funzioni amministrative pubbliche (anche i Tribunali) fuori dal centro storico, in zona raggiungibile e parcheggiabile. Dove? Di fianco al nuovo Comune, in Bolognina, che ne verrebbe automaticamente riqualificata e fonte di nuova attrattiva per le attività commerciali.

2| La mobilità è vitale per il commercio. Quindi è necessaria :

  • Una nuova gestione della mobilità, priva di prevenzioni ideologiche su strade e parcheggi. I parcheggi interrati vanno concessi, insieme ad orari decenti e condivisi per gli approvvigionamenti delle attività commerciali.

I punti di GOL: infrastrutture per la mobilità

Infrastrutture e mobilità

1| Basta con l’interesse partitico nelle infrastrutture per la mobilità. Basta con assurdi progetti imposti perché “bisogna dare lavoro”. A chi? E con i soldi di chi?

2| Vanno finalmente risolti i problemi della tangenziale, del blocco di San Ruffillo, della linea Bologna-Budrio e del collegamento stazione-aeroporto nel modo più efficiente per fluidificare il traffico e con il minor disagio durante i lavori. Elementi che la demagogia imperante, anti-auto ed anti-diritti dell’individuo, ha trascurato.

3| Punti programmatici:

– Eseguire un confronto completo tra i diversi progetti per la soluzione del problema della tangenziale, con approfondito dettaglio dei percorsi, degli interventi, dei costi, dei tempi e dei disagi per la città. Finora sono stati prodotti solo documenti programmatici, chiacchiere e diapositive.

– Idem per l’interramento della suburbana per Budrio, a project financing, riprendendo gli obiettivi del doppio binario che questa amministrazione ha cancellato, nonché quello del collegamento fino a Massa (e perciò Lugo, Ravenna e Faenza).

– Idem per i parcheggi interrati attorno al centro storico, a project financing.

Passante Nord: una viabilità efficiente al servizio della comunità

1| L’incidente che si è verificato mercoledì 3 febbraio in A14 per il ribaltamento di un camion e che di riflesso ha bloccato la tangenziale bolognese, è l’ennesima dimostrazione dell’inefficienza del sistema viario della nostra provincia e regione. L’attuale tangenziale, come gli altri raccordi periferici, nasce vecchia in quanto dal progetto alla realizzazione passano decine di anni. È necessario scongiurare questo problema per il prossimo passante Nord su Bologna.

2| Vengono redatti studi di fattibilità con costi difficilmente quantificabili e soggetti a variazioni in corso d’opera, anche cospicui, che non trovano nessun riscontro negli Enti preposti, Ministero ed ANAS, rispetto alle relative approvazioni e accordi.

3| Nei requisiti di progetto non esistono tempi e termini per l’esecuzione. Questo è un grosso problema perché, conoscendo le lungaggini delle nostre amministrazioni e della burocrazia, può produrre non giustificati ritardi.

4| Inoltre, non si hanno ancora le idee chiare per come e dove possa essere l’inserimento del passante. Per quel che mi riguarda come imprenditore, conosco bene le realtà della mobilità, relativamente ai percorsi della via Emilia, urbani ed extraurbani, e ritengo fondamentale che questo posizionamento sia di ampio respiro, tale da collegare, la Chiesaccia, dove è stata aperta l’uscita e il raccordo dell’autostrada per arrivare fino circa a Castel San Pietro. L’attuale tangenziale con i relativi e dovuti raccordi, diventerebbe così un collegamento con la parte urbana della città.

5| La viabilità è un punto di estrema importanza sociale per la comunità, perché è risaputo quanto incidano il costo del fermo traffico e degli incidenti non solo sulla qualità della vita ma anche sul PIL.

Sergio Celloni

Candidato sindaco per la lista civica GOL – Giustizia Onore Libertà

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